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"Requiem" e "Molitva"

Poche opere hanno raggiunto apici compositivi così elevati come Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms. Dopo quarant’anni di attività, il Gruppo Vocale Cantemus decide pertanto di intraprendere la sfida organizzativa di un’opera di così importanti dimensioni, coinvolgendo il Gruppo Polifonico Santa Maria del Monte di Varese (I) diretto da Gabriele Conti. Un coro di circa 80 cantori sarà accompagnato dall’Orchestra del Tempo per l’orchestrazione di Ingo Schulz per orchestra da camera. Soprano e baritono solisti: Rebekka Maeder e Wolf Latzel

Continuando il percorso di esecuzione di opere di repertorio e nuove musiche, che ha avuto inizio nel 2020 e grande e positiva eco di pubblico, il progetto offre inoltre la possibilità a un’affermata compositrice ucraina di far risuonare la propria musica in questo momento di così drammatica difficoltà per la sua terra natia. Iryna Aleksiychuk è docente di composizione all’accademia P.I. Ciaikovski di Kiev, vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali e oggi rifugiata in Spagna. Dopo un interessante scambio di visioni, ha accettato di comporre per il Cantemus. Il suo Molitva (Preghiera) si basa su un testo mariano in ucraino ed è stato composto nell’angoscia di chi ha dovuto lasciare tutto alle proprie spalle, senza alcuna garanzia di poter ritrovarne qualcosa, col pensiero rivolto a tanti amici e congiunti in pericolo di vita od ormai scomparsi. “Santa madre di Dio, non distogliere lo sguardo dal diluvio delle mie lacrime, Tu che asciughi ogni lacrima da ogni volto” è l’incipit del testo, un’immagine che ricorda vividamente la “valle di lacrime” della “Salve regina” di tradizione cattolica. 

“I put all my soul into it, and all my desire for Ukraine to finally return to a calm and happy peaceful life. This music is full of emotions.” Così descrive Iryna Aleksiychuk la sua composizione per coro, soprano solista e percussioni. 

Certamente di non meno emozioni è ricco il Requiem del compositore di Amburgo, opera squisitamente protestante e quasi unicum nella sua forma. Chissà che la composizione mariana di Iryna Aleksiychuk non possa fungere anche da ponte verso questo mondo, in cui la figura di Maria viene sentita molto diversamente. Figura che - di fatto - è completamente assente dai sette numeri musicali del Requiem

Si tratta di una composizione che pone una pietra miliare nella storia della musica, oltre che per la sua bellezza e profondità espressiva, anche per la forma stessa in cui si presenta. Forse il suo diretto predecessore è da cercare nella seconda sinfonia "Lobgesang" di Felix Mendelssohn , che provò a smarcarsi dalla grandissima e impareggiabile tradizione dell’oratorio tedesco e sondare le possibilità di ibridazione del genere sacro con la fiorente produzione sinfonica tedesca coeva. Di fatto Ein deutsches Requiem inizializza un forma compositiva della quale rimane esempio più fulgido e riuscito. Il linguaggio è sinfonico, il testo è biblico (Brahms stesso seleziona quali testi mettere in musica), soprano e baritono solisti dialogano con l’orchestra o con il coro, spesso inteso come entità protagonista alla pari, a volte quasi come espansione della palette orchestrale.

Brahms iniziò la composizione alla morte della madre nel 1865, seppur probabilmente la prima ispirazione in tal senso sorse alla morte dell’amico Robert Schumann nel 1856, e la concluse tre anni dopo. La prima esecuzione ufficiale dei sette numeri musicali come oggi li conosciamo è del febbraio 1869. La sua orchestrazione originale prevede un’orchestra sinfonica di circa 70 elementi, un coro che Brahms stesso auspicava di 200 elementi e due solisti. Per rendere possibile a un’associazione indipendente la realizzazione di questo progetto, si è optato per la riduzione per orchestra da camera di Ingo Schultz, per la quale verranno convocati circa ventinove strumentisti a formare l’Orchestra del Tempo.

La compositrice ucraina
Iryna Aleksiychuk

Iryna Aleksiychuk è compositrice, pianista, organista, professoressa associata di composizione presso l'Accademia Nazionale di Musica dell'Ucraina, vincitrice di concorsi internazionali e di riconoscimenti e onorificenze nazionali per le arti, membro dell'Unione Nazionale dei Compositori dell'Ucraina. Si esibisce in molti concerti in Ucraina, Europa e America in duo pianistico con suo marito Yuri Kot. 

Le sue composizioni sono sinfoniche, corali, vocali e strumentali da camera e riscuotono un grande successo tra gli interpreti e il pubblico internazionale. Il genere corale è uno dei suoi preferiti – e non a caso. Figlia di un direttore di coro, fin dall'infanzia ha aiutato il padre come pianista accompagnatrice e arrangiatrice. Lavora su commissione per diversi gruppi musicali e per singoli interpreti. Le esecuzioni delle sue composizioni hanno vinto numerosi premi e riconoscimenti a concorsi corali. Nel 2017 il coro Femminile Lysenko Girls' Choir sotto la direzione di Yulia Puchko-Kolesnyk ha conquistato il primo posto nella classifica mondiale dei cori nella categoria "Spiritual Music", eseguendo un programma monografico di sue composizioni. Nel 2014 Aleksiychuk ha ricevuto un premio speciale per l'opera di un compositore contemporaneo nell'ambito del 46° Concorso Corale di Tolosa, Spagna.

Oltre alla musica, ha una gamma estremamente ampia di interessi. È più volte vincitrice di campionati europei e mondiali di danza solistica irlandese. Si occupa professionalmente di caffè, fisiognomica, grafologia, psicosomatica delle malattie, dei colori colori e del cibo, oltre a creare veri e propri capolavori: mandala e acchiappasogni.

Soprano Rebekka Maeder

Il soprano Rebekka Maeder, nata e cresciuta a Berna, ha completato gli studi di canto alla Hochschule der Künste di Zurigo e ha ricevuto importanti impulsi vocali e artistici in numerosi corsi di perfezionamento.

Si esibisce in diverse sale in Svizzera e all’estero, tra cui Colonia, Staatstheater Darmstadt, Konzerttheater Bern e TOBS - Theater Orchester Biel Solothurn.

Allo Staatstheater Darmstadt è ospite nel ruolo della Regina della Notte per l’attuale stagione. Nelle stagioni 2020 – 2022 Rebekka Maeder è stata Mme De xxx in “Casanova in Svizzera” di Paul Burkhard al TOBS.

È inoltre regolarmente ospite di numerosi festival e palcoscenici di operette, tra cui la Schlossoper Hallwyl, il Monschau Klassikfestival, l'Arosa Klassik Festival, la Sommeroper Selzach, la Operettenbühne Hombrechtikon e la Gartenoper Langenthal o la BernerSommerOperette.

Tra i suoi ruoli più importanti ci sono La Regina della Notte (Die Zauberflöte), Donna Anna (Don Giovanni), Adina (L’elisir d’amore), Fiordiligi (Così van tutte), Gräfin Mariza, Hanna Glawari (Die lustige Witwe), Rosalinde (Die Fledermaus) e Michaela (Carmen).

Rebekka Maeder sa portare la voce in modo puro ed elegante, con un sottile senso per le sfumature. La sua interpretazione della narrazione teatrale è accattivante e sfaccettata, facendo emergere l’essenza dei diversi ruoli in modo naturale. La sua presenza scenica cattura il pubblico e lo trasporta nel vivo delle emozioni dei personaggi.

Una parte importante del suo lavoro, oltre al palcoscenico, è l’attività concertistica, per la quale è una richiesta interprete di oratori e Messe da Bach a Händel fino a Mozart, Rossini, Brahms, Mendelssohn e Dvorák.

Baritono Wolf H. Latzel

Nato a Riesa, in Sassonia, e ora residente nei pressi di Berna, il baritono Wolf H. Latzel ha inizialmente studiato storia e filosofia e ben presto scoperto il suo enorme interesse per la musica. Ha quindi intrapreso gli studi di canto alla Robert Schumann Hochschule di Düsseldorf con il Prof. Peter Christoph Runge. Diversi corsi di perfezionamento, ad esempio con Brigitte Fassbaender, Sylvia Geszty, Ursula Füri e Krisztina Laki, hanno completato la sua formazione.

Gli impegni lo hanno portato alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf, all'Allee-Theater di Amburgo, all'Opera di Dortmund e al Festspielhaus di Baden-Baden.

La sua vasta gamma di ruoli comprende Papageno ("Il flauto magico"), il conte Almaviva ("Le nozze di Figaro"), il conte Danilo ("La vedova allegra"), Belcore in ("L'elisir d'amore"), Eugene Onegin, Kurwenal ("Tristano e Isotta") o Henry Higgins ("My Fair Lady").

Oltre al palcoscenico, si dedica intensamente anche all’attività concertistica, nella quale ha eseguito numerosissime composizione sacre, tra cui gli oragori "Die Schöpfung" e "Die Jahreszeiten" di Haydn, "Elias" di Mendelssohn e "Messiah" di Händel.

Gruppo Polifonico S. Maria del Monte di Varese

Direttore: Gabriele Conti

Il Coro Santa Maria del Monte nasce a Varese nel 1971 all’interno della comunità varesina di Gioventù Studentesca, da un gruppo di amici desiderosi di arricchire, col canto, i momenti di vita della comunità. 

Si costituisce ufficialmente nel 1978, sotto la guida del prof. Giuseppe Golonia, presentandosi a Varese con il suo primo concerto pubblico.

Da allora ha tenuto più di 350 concerti, a cappella, con organo e con orchestra (I Cameristi del Verbano,  Nuova Cameristica,  I Musici Estensi,  Camerata Ducale,  Barockorchester  Trossingen,  I Pomeriggi Musicali, Orchestra Verdi di Milano, Orchestra Sacro Monte, Orchestra Millennium) nei comuni, nelle piccole e grandi parrocchie della provincia e in numerose città italiane ed estere, spesso sotto la forma di “meditazioni musicali” legate ai tempi liturgici. 

Questa attività concertistica ha costantemente affiancato il servizio del coro alla comunità cristiana, servizio legato principalmente a due chiese: la Basilica  S. Vittore e il Santuario di S. Maria del Monte. Presso la Basilica il coro ha partecipato a numerose edizioni del tradizionale “Concerto di Natale dei Cori Varesini”.

Nel 1992 il coro ha partecipato alla rassegna corale internazionale di Loreto; nel 1993 si è recato in tournée in Ungheria e negli anni 1998, 2000, 2003, 2006, 2010, 2014 in Germania. Nel 1994 ha registrato il CD “Et habitavit in nobis” – Polifonia Sacra Rinascimentale e Moderna, nel 2003 un CD di musica barocca in collaborazione con il coro Tritonus di Ochsenhausen (Germania) e nel 2010 il CD “Narrabo opera Domini – Polifonia sacra dal XIX secolo ad oggi”.

Il coro ha inoltre partecipato a diversi concorsi nazionali, ottenendo il primo premio a Carnate nel 1987. Il coro ha collaborato con la Cappella Musicale del Duomo di Milano, accompagnando importanti liturgie sia presso la Cattedrale milanese che in occasione di eventi particolari, come le visite dei Pontefici Benedetto XVI (giugno 2013) e Francesco (marzo 2017).

Il repertorio si è sviluppato essenzialmente nel campo della musica sacra, dal Rinascimento a oggi.

Particolare attenzione è stata riservata a composizioni di Palestrina, De Victoria, Bach, Mozart, Mendelssohn, Brahms e a diversi autori del ‘900 storico e dell’età contemporanea. 

Nell’affrontare composizioni via via più impegnative vi è stata una graduale ma continua maturazione musicale, ricercata con il desiderio di esprimere sempre meglio la bellezza della musica corale e del cantare insieme. 

Il coro è iscritto all’Associazione Cori Lombardia.

Attualmente l’organico è di 40 elementi, diretti dal 1985 dal M° Gabriele Conti. 

 

Gabriele Conti, nato a Varese,  ha studiato pianoforte presso il Civico Liceo Musicale cittadino ottenendo il Diploma presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, dove ha poi conseguito anche i Diplomi di “Musica Corale e Direzione di Coro” e  “Organo e Composizione Organistica”.

Ha partecipato a corsi di perfezionamento in diverse discipline; per la direzione di coro con Jürgen Jürgens, Gary Graden, Tõnu Kaljuste e Daniel Reuss.

E’ direttore del Coro S. Maria del Monte di Varese e del Coro da Camera di Varese ed è stato, dal 2003 al 2008, direttore del Coro dei Ragazzi della Città di Milano.

Dal 1985 è docente di Esercitazioni Corali presso il Civico Liceo Musicale di Varese, dove ha fondato e dirige il Coro Nova Vox, formato da allievi dell’istituto.

E’ docente di Direzione di Coro presso il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra e presso l’Accademia Marziali di Seveso.  Svolge l’attività di organista principalmente nel servizio liturgico presso la Basilica S. Vittore di Varese.

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